1960-2020 : MACC 60° Anniversario

4 Marzo 2020 News

Si potrebbe dire che tutto è cominciato nel 1960. L’UNIVERCHELLE (tipologia di scala a trabattello articolata), il grande incontro tra Georges LAVRARD e Michel SUSSET. L’inizio di un percorso di marketing e commerciale unico.

Ma credo che le radici di tutta la nostra storia risalgano a un tempo ben più lontano. Addirittura al 1918, alla nascita di Georges LAVRARD, a Châtellerault, in una famiglia di piccoli imprenditori, che gli trasmetterà il gusto per tutto quello che ancora oggi è il nostro punto di forza : lo spirito d’impresa, la curiosità, l’amore per il lavoro ben fatto, l’interesse per gli altri e per le novità, il senso del commercio e la capacità di risollevarsi.
Tutto questo è l’Avenue Wilson a Châtellerault, e Georges LAVRARD lo ha appreso e sviluppato.

E’ da quel momento che sono state gettate le fondamenta della nostra azienda.

Nel guardarvi oggi, seduti in questa sublime sala del Palazzo della Borsa, penso a questo giovane uomo di 28 anni, spingere le porte della Camera di commercio di Chatellerault nel 1946 per depositarvi lo statuto di una SRL del quale era l’unico associato. Si immaginava allora, il giovane Georges LAVRARD, il lungo e bel cammino che avrebbe atteso la MACC ?

Immagino la sua penna che traccia minuziosamente le prime basi di una scala snodata, nel 1960. Alla malizia che doveva far brillare i suoi occhi in quel momento. Si immaginava che dopo aver ricevuto premi ai 4 angoli del mondo per la sua Scala, sarebbe diventato uno dei sostenitori più ferventi degli inventori in Francia e che avrebbe integrato questa cultura dell’invenzione all’interno della propria azienda ?Si immaginava il successo che avrebbero avuto tempo dopo il MINILEVE, il CABRI, il LUGE, il CRAB, il LYNX, il PANOMAC e tutte le altre invenzioni dal nome poetico ?

Immagino lo slancio impresso da una stretta di mano scambiata nello stresso periodo con un certo Michel SUSSET, per siglare un patto di alleanza potente e promettente. L’inventore ed il manager, l’ingegnosità tecnica e la virtuosità commerciale.
Si immaginavano che la stretta di mano sarebbe diventata il simbolo di tutta una azienda ? Più che un simbolo, uno stato d’animo ? Si immaginavano che 60 anni dopo, i loro figli e nipoti avrebbero portato avanti questa alleanza ed avrebbero fatto diventare la MACC più grande e più forte che mai ?

Penso agli sguardi, forse perplessi, che si sono scambiati la prima volta che hanno sentito la parola “marketing”. Questo metodo importato dall’America da M. SUSSET che avrebbe rivoluzionato il loro modo di fare commercio. Si immaginavano che avrebbero intrapreso un cambiamento senza precedenti e che erano agli albori di un considerevole sviluppo ?
Si immaginavano che un giorno, i loro servizi marketing ed il loro ufficio tecnico sarebbero stati uno dei pilastri dell’azienda ?
Si immaginavano che proprio grazie al marketing avrebbero potuto rispondere perfettamente alle richieste dei clienti e diventare leader nel loro settore ?

Penso a René Susset, il primissimo avventuriero della MACC, partito con una UNIVERCHELLE nel bagagliaio della sua 504, che, arrivato a Bordeaux, come un attore, improvvisa la sua primissima dimostrazione.

Si immaginava che un giorno il suo metodo di vendita sarebbe stato preso a modello, ottimizzato e trasmesso ad ogni nuovo commerciale ? Si immaginava che nel 2020 un centinaio di veicoli sapientemente progettati, sarebbero diventati gli ambasciatori della MACC e che ai 4 angoli d’Europa, in un mondo dove il digitale prevarica talvolta sulle relazioni umane, queste dimostrazioni sarebbero state ancora occasioni per dei veri incontri ?

Penso ai primissimi grafici che giocano con i colori verde e giallo, nel 1979, i colori di Châtellerault, il grano e la colza in primavera, le parti fisse e quelle mobili.
Se immaginavano che un giorno un Omino, vestito di verde e giallo, avrebbe simboleggiato da solo una azienda unica ? Questo Omino cosi fondamentale, perché rappresenta il cuore pulsante del nostro mestiere, il nostro cliente, l’artigiano dell’edilizia, la persona per la quale lavoriamo senza sosta.

Ripenso al primo venditore mentre si recava alla sua prima riunione, senza troppo sapere cosa lo avrebbe atteso.
Si immaginava che nell’arco degli anni queste riunioni sarebbero diventate i momenti più importanti dell’anno, occasioni di confronti e di convivialità ? Che ci sarebbero festeggiati anniversari, pensionamenti?

Penso a quel giorno del 1999 in cui, qualcuno, davanti a un computer in sede, ha visto allinearsi per la prima volta il fatturato in millioni di franchi ! Una cifra que dice cosi tanto. Una tappa incredibile alla vigilia dei nostri 40 anni. la prova che con la seconda generazione Jean-Christophe SUSSET – Jean-François LAVRARD, la MACC entrava in una nuova dimensione. La prova che serviva pensare in grande, molto in grande. Come per confermare che le scelte erano state quelle giuste. E per spiccare il volo.

Penso a tutti quei giorni dove le idee hanno preso vita, grazie ai collaboratori e le collaboratrici della sede e delle filiali,venditori e amministrativi, grazie ai nostri clienti che sappiamo ascoltare, grazie alle aziende di produzione nostri partner fedeli. I giorni del lancio della gamma abbigliamento per esempio.

Penso atutti quei giorni nei quali i venditori accendono il motore dei loro furgoni per partire all’avventura. Tutti i giorni, che nevichi, che ci sia vento, che piova o faccia caldissimo. Penso a tutti quei giorni nei quali portate con fierezza i colori della MACC, chiudendo contratti con le nostre celebri strette di mano.

Penso che tutti quei giorni sono alla fine diventati anni. Anni che avete attraversato con coraggio e fedeltà, gli anni buoni, quelli eccellenti e anche quelli meno buoni, perché ovviamente ce ne sono stati in 60 anni ! Ma il nostro stesso principio sembra darci una forza che resiste a tutto.
Perché la nostra creatività, le nostre invenzioni, e quelle dei nostri clienti, ci permettono di essere sempre un passo avanti. Credo che sia l’attaccamento alle fondamenta di questo concetto che ci ha permesso di resistere, oltre ad un forte senso di squadra.

Un concetto, dei valori, degli uomini delle donne e delle idee. Ecco cosa ci fa andare avanti da 60 anni.
Un concetto unico, dei valori solidi, uomini e donne brillanti e dalle idee innovative.

Oggi, in una società che a volte è superata dalla sua stessa velocità, la nostra storia è la nostra forza più grande. Perché ci permette di concentrarci sempre sull’essenziale.
Non ci sono dubbi che le forze vive della MACC sapranno appoggiarsi sul suo prezioso DNA per costruire la MACC del futuro.

Mentre arriva questa terza generazione, con il suo bagaglio di novità, di cambiamenti, con il suo desiderio di futuro, la sua voglia di superare le frontiere e di andare a cercare altri mercati, penso che la nostra forza collettiva sarà pronta ad aprire altre pagine, pronta a mobilitare le proprie risorse per arrichire la nostra storia di nuovi capitoli appasionanti.

E tra qualche anno, avremo una nuova MACC.